Questo progetto nasce a partire dall’esperienza personale della dimensione corporea nella pratica di yoga. Esiste un corpo soggettivo, multiforme, polivalente, ambiguo, speciale, non esiste “il corpo” ed ogni corpo nello yoga è ontologicamente connesso al suo complesso psichico, non vale la netta distinzione tra psychè e soma, di platonica memoria, che finisce per assegnare all’ambito psichico una nobiltà ed una dimensione superiore al corpo fisico. Entrambi prodotti della stessa sostanza, si intersecano e determinano vicendevolmente e costituiscono il presupposto del mio esistere in forma umana, mi definiscono come IO, sono uno strumento del mio agire ed il mio luogo: nessuna esperienza, in questa forma contingente umana, può prescindere dalla dimensione corporea così intesa. Il termine āsana indica lo stare seduti, la posizione meditativa e, per estensione, ogni posizione eseguita nella pratica yoga. Attraverso il corpo in āsana si fa un’esperienza, ci si pone nel luogo corporeo, attraverso il corpo, identificati con esso e lo si sacrifica alla posizione, lo si pone ad essere in un modo specifico, particolare, che per azione sul simile lavora sull’intero complesso umano non essendoci, come detto, separazione tra psiche e corpo. Cosa accade? L’esperienza è sempre soggettiva, intima, personale e non è univoca, ogni āsana rivela qualcosa a chi la pratica. C’è un continuum che attraversa il complesso psichico ed il corpo, qualcosa sembra ogni tanto esistere al di là della dimensione esperibile, un presentimento, direbbe Baret, una sensazione, qualcosa che c’è sempre stato e che non potevo vedere ed ora, attraverso l’azione, intuisco. È l’elemento di gratuità dell’esperienza che è fondamentale: non pratico per stare bene, per la performance ginnica, non c’è un āsana perfetto da raggiungere, ma un’esperienza da fare, da ricercare con la stessa curiosità con cui i bambini sperimentano il mondo, disinteressati, affatto preoccupati del risultato del loro ricercare. L’ āsana è un inno alla vita, vissuta in ogni sua sfumatura come un dono, un’occasione.
Questo progetto ha preso forma grazie ad Anna Tcaplina1, che ha dato corpo al mio sentire: sue sono le foto.
MEDEA – Ara Pacis
SAGRADO – Fiume Isonzo
GORIZIA/NOVA GORICA – Stazione Transalpina
GORIZIA – Periferia della Città
GRADO – Spiaggia Villaggio Ca’ Laguna
MONFALCONE – Parco della Grande Guerra
PALMANOVA – Mura Esterne
ROMANS D’ISONZO – Ex Polveriera
VILLESSE – Ponte Dismesso della Ferrovia
DUINO – Sentiero Rilke
1. Anna Tcaplina, nasce in Russia nel 1984, giovanissima si trasferisca a Mosca dove studia Marketing e pubblicità interessandosi soprattutto alla componente visiva ed artistica della comunicazione pubblicitaria. Il suo interesse per la fotografia come strumento di comunicazione risale all’adolescenza e vi si approccia professionalmente nel 2010 iniziando a frequentare a Mosca diversi corsi di formazione tenuti da importanti fotografi locali, specializzandosi nel ritratto. Trasferitasi in Italia nel 2014, sceglie di dedicarsi totalmente alla fotografia fondando nel 2017 il suo studio fotografico Airone Foto.
Contatti: 333 5740309 http://www.aironefoto.com
Preziosa ogni immagine, preziosa ogni parola. Linfa che scaturisce dal vivere di uomini e donne che manifestano la Vita. Grazie!
"Mi piace""Mi piace"
Grazie cara Anna!
"Mi piace""Mi piace"